Questo cielo bavarese non promette niente di buono stamattina.
Proprio oggi che mi ero ripromesso di recuperare il ritardo accumulato a causa di un valico alpino al di sopra delle mie capacità…
Alle 8.30 sono già in sella. Non prima però di avere sbancato il buffet del b&b causando la velata disapprovazione dell’anziana proprietaria.
Il cielo si fa sempre più nero ma non viene giù una goccia. Ed io macino chilometri a testa bassa e ginocchia al petto come se stessi cercando di lasciarmi alle spalle una imminente esplosione nucleare.
Nell’attesa del diluvio che verrà, attraverso chilometri e chilometri di campi di grano, qualche paesino deserto ed una collina in cima alla quale una ventina di settantenni, vestite in abiti bavaresi, si allenano a fare l’hula hop in sincrono.
Dopo diverse ore ed un centinaio di km più a nord, il cielo si riapre ed io sono miracolosamente asciutto.
Neanche il tempo di compiacermi ed ecco che un nuvolone nero mi si piazza sopra la testa e l’acqua inizia a venir giù a secchiate, soprattutto sulla mia faccia.
Sono in aperta campagna: alla mia destra campi di grano, alla mia sinistra un impianto di pannelli solari, poco più avanti un incrocio.
Considero la possibilità di scavalcare la recinzione e cercare protezione sotto un pannello solare. Ma gli innumerevoli cartelli raffiguranti teschi, fulmini e saette mi convincono che non è una buona idea.
Raggiungo l’incrocio e noto una costruzione in legno: è una piccola pensilina, profonda non più di 30 cm, a protezione di un Cristo in croce a misura d’uomo. Meglio di niente. Per godere di un minimo di protezione sotto la pensilina e rimanere in equilibrio, sono costretto ad abbracciare il Messia cingendogli il collo con il mio braccio sinistro. Sembra la classica posa usata dai maschi etero per le foto con gli amici del calcetto.
Mantengo la posizione finché non spiove, forse per una ventina di minuti, e il mio ateismo ne esce rafforzato, ‘che se il dio cristiano davvero esistesse per come ce lo raccontano, mi avrebbe punito fulminandomi.
Poi, il cielo si riapre e io riprendo a scammellare verso la mia meta odierna. Una città che evoca positività e ottimismo. Sono a Norimberga.
Negli anni scorsi siamo stati anche noi “cicloviaggiatori”, ma quest’anno siamo sul divano spaparanzati causa imminente nascita di Viola..Leggendo il tuo blog ci rallegri le serate e ci possiamo immaginare anche noi in bici..Buon Viaggio..e pedala duro..
“una ventina di settantenni, vestite in abiti bavaresi, si allenano a fare l’hula hop in sincrono” FOTOOOOOO!!!
Non ti preoccupare – già trovato foto su wikipedia, pare sia abbastanza diffusa come usanza.
Diffidente….😊
no, dai, il video ci voleva proprio! dovresti esercitarti a pedalare mentre giri simpatici filmini 🙂
Ma un selfie abbracciato al Messia no?! Avresti avuto più like di quello con Luca e Pimpi!!
Miscredente che non sei altro: Tu CREDI che un fulmine sia la massima punizione divina, ma hai considerato le migliaia di Km che ti aspettano? …e non certo un clima paradisiaco…cosi ti ha voluto punire, imponendoti un ‘ espiazione senza precedenti!
…Le vie del Signore sono infinite…..e, spesso anche molto lunghe….Amen…;-)
Interessante questa virata verso il lasto mistico che c’e’ in te (inaspettato il fatto stesso che tu ce l’abbia…posto che l’adorazione per il rovescio a tutto braccio di Federer non conta). Sono curioso di vedere l’evoluzione che avra’ durante il viaggio. Magari a Capo Nord ci arrivi da pellegrino…
Vai Darione!!!!!
Che bello seguirti così!!!
mi cospargo il capo di sale in atteggiamento espiatorio tipico dei figli del cattolicesimo per la mancata compilation per quest’anno. avrei mille e più ridicole giustificazioni ma noi fedeli siamo nati nel peccato e alla fine ci piace sguazzarci dentro… e già che ci sono mi do una stretta al cilicio.
essendo anche mostruosamente egocentrico non vorrei che la mancanza della mia colonna sonora ti renda la traversata dell’Europa più ardua di quello che è… di certo la “penna” mi pare non ne risenta affatto. fai sempre molto rrrrridere. un abbraccio
Leggo sul blog “Un’eternità sotto la pensilina”: un biciclettaro evidentemente straniero per sfuggire alla pioggia mi ha abbracciato per una ventina di minuti. Asciugarmi prima di andare via no eh?
La traduzione non è perfetta temo, bing mastica poco l’aramaico.
Buona continuazione!
Ahahahahah 😂😂
Grande Dario
Fai bene a socializzare con i potenti …
Voglio però vedersi anche abbracciato alla merkel
Sempre sintonizzato
Max