Oceano Artico

Il freddo è il mio peggiore nemico.

Il termometro è fisso sui 3/4 gradi. Oggi, a 500mt di altitudine, ho visto le prime chiazze di neve.

E continuo anche a prendere secchiate d’acqua da tutte le parti. Dal cielo, dalle ruote dei tir che mi sorpassano, dall’asfalto sotto di me.

Al mattino tengo botta per i primi 50/60 km.

Poi il freddo comincia a entrarmi nelle ossa e devo sforzarmi di pensare ad altro. Sono alla disperata ricerca di diversivi. Pedalo nella speranza che qualche camperista italiano mi affianchi e mi offra qualcosa di caldo dal finestrino. Ma i camperisti vanno tutti nella direzione opposta; la stagione è finita da un pezzo.

L’unico italiano che incrocio è un motociclista su una BMW. Mi supera senza neanche rallentare, senza neanche un cenno di saluto. Non appena vedo la targa italiana, inizio a sbracciare per attirare la sua attenzione. Ma lui niente. Va dritto per la sua strada.

Perché non ti sei fermato, BMWista di merda? Potevamo fare due chiacchiere a bordo strada e diventare amici: io ti avrei offerto il mezzo Mars smangiucchiato che conservo nella tasca posteriore e tu mi avresti fatto imporre le mie mani gelide sulle tue manopole riscaldate. Perché lo so che tu ce le hai le manopole riscaldate, sfigato che non sei altro. Siam tutti bravi a venire a Capo Nord con le manopole riscaldate…

Il percorso è oramai deserto e il paesaggio quasi lunare: intorno a me soltanto cespugli bassi e un terreno roccioso levigato dal vento. Ogni tanto la strada abbandona l’altopiano esposto ai venti e si inabissa in un canyon stretto tra le roccie ed io mi esalto a pedalare rasente la parete e al riparo dalle intemperie. Poi rimergo sull’altopiano e ritorno in balia dei venti, come un pedalò nell’oceano.

In due giorni ho percorso soltanto 250km, ma mi sembrano molti di più. Oggi pomeriggio avrei dovuto continuare per altri 50km fino al primo motel. Ma non appena, dietri l’ultimo tornante, mi sono trovato davanti per la prima volta l’Oceano Artico non ho resistito. E contro qualsiasi logica ho piantato la tenda a pochi metri dall’acqua.

Speriamo che non venga l’alta marea.

Mancano 130 km.

7 risposte a “Oceano Artico

  1. Da consumato motociclista (dotato pure io di manopole riscaldate), ti posso dire che in Italia, per uno strano fenomeno squisitamente nostrano, il BMWista snobba l’ intero mondo che non possegga una due ruote di Monaco: Ormai sono avvezzo ai loro sguardi disgustati verso la mia Honda, che, purtroppo per loro, non perde un colpo da quasi 35 (sì, trentacinque!) Anni.
    Però, dato che sei a Capo Nord, la vendetta potrebbe essere consumata “a freddo”, dato che quelle moto sono fragiline di impianto elettrico e potrebbero piantarsi con la batteria scarica: fidati, tieni ancora per un poco il tuo Marx smangiucchiato, con la preghiera di consegnarlo al malcapitato dicendogli: “con una Honda non ti sarebbe successo, CAZZONE”! 😉

    ….Nel frattempo, evita di pensare a canzoni del tipo “tu sei dentro di me, come l’ alta marea….” (Venditti).

    Dai, che manca poco!!!!

  2. Grande Darione!!!!! Dai che ci sei quasi!!!!! Ultimo sforzo e ti prometto che quando torni ti faccio vincere una partita di tennis, giuro.

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